Monumento,Localizzazione,Cenni storici,Stato di conservazione,Latitudine,Longitudine Villa di Pompeo,Via Olivella 16,"La villa fu costruita nell'Albanum con grande sfarzo da Pompeo, tra il 61 ed il 58 a.C., con il ricco bottino proveniente dalla guerra mitridatica. Le strutture murarie mostrano quattro fasi costruttive relative ad ampliamenti, ristrutturazioni e restauri. Il corpo centrale della villa, rivolto verso il mare, si elevava su di una platea artificiale e raggiungeva i tre piani di altezza. Ninfei, criptoportici, costruzioni anche isolate, abbellivano la villa assieme a numerose e preziose statue, decorazioni in terracotta policroma, fontane e giardini. Famosi, tra i reperti rinvenuti tra il 1700 ed il 1800, sono l'ara marmorea sulla quale sono scolpite le fatiche di Ercole (Musei capitolini), il gruppo di due centauri in marmi policromi e il Bacco barbato oggi nel Museo dei Doria Pamphili che all'epoca possedevano in Albano un palazzo e il parco ove affioravano i resti della Villa Imperiale. Altri reperti sono oggi conservati nel Museo Civico Albano.","I ruderi, ancora maestosi, (si conserva tutto il piano terra), occupano un'estensione di ben 340 m. di lunghezza e 260 di larghezza, pari a 9 ettari di superficie",41.730824,12.652334 Emissario del Lago,Via R. Lombardi 34,"In località Le Mole è posto lo sbocco del famoso emissario del Lago Albano lungo ben 1425 m. L'emissario fu costruito secondo lo storico Tito Livio nel 398-397 a.C. probabilmente su un precedente cunicolo del VI sec. a.C. per regolare il livello delle acque del lago. Al suo sbocco, presso Le Mole di Albano, nel medioevo sorse un piccolo borgo costituito da fontanili, canali, chiuse e mulini. Una torre, ancora oggi visibile, costituiva il centro del borgo operoso.",Rudere,41.733615,12.650467 Terme di Caracalla,Via Volontari del Sangue 6/8,"Questo imponente complesso edilizio, realizzato in opera cementizia rivestita da un'elegante cortina laterizia rossastra, fu fatto costruire dall'imperatore Caracalla per aggraziarsi i legionari Albani in rivolta dopo l'uccisione del fratello Geta. La pianta del complesso è quadrangolare, con torri-contrafforti negli spigoli. L'alzato era costituito da tre piani di cui quello inferiore con funzione di sostruzione e adibito ad ambiente di servizio, mentre gli altri due piani si articolavano in grandi aule ariose e vaste, pavimentate con marmo e mosaico e provviste di grandi finestroni sormontati da arcate. L'antico edificio, trasformato nel medioevo in roccaforte e successivamente occupato da civili abitazioni, oggi può ammirarsi quasi nella sua totalità. ",Rudere; alcuni suoi ambienti sono stati riutilizzati nelle diverse epoche sino ad oggi,41.727982,12.65814 Porta Praetoria,Via A. de Gasperi 1,"I resti della Porta Pretoria, realizzata in opera quadrata con parallelepipedi in peperino, si ergono ancora oggi imponenti. La porta, larga m. 36 ed alta m. 14, è costituita da tre fornici protetti ai lati da due avancorpi costituiti da torri rettangolari ed è articolata in due piani, con il fronte rivolto verso la sottostante Via Appia ornato da elementi architettonici e statue marmoree, di cui oggi si conservano soltanto alcuni frammenti. Anche la Porta Principale Sinistra era costituita da tre fornici e da una posterula. Sono visibili ancora il fornice centrale, più largo dei due laterali e quello laterale destro con la vicina posterula, entrambi tamponati in età medievale. Anch'essa, come la cinta muraria dell'accampamento, è rigorosamente costruita in opera quadrata. ","Rudere, qualche restauro conservativo consolida la struttura",41.730399,12.658167 Cisternoni,Via A. Saffi 102,"La grande cisterna dell'accampamento può senza dubbio considerarsi uno tra i più spettacolari monumenti di Albano e del mondo romano. La cisterna fu progettata e fatta costruire dagli architetti (praefecti fabrum) della Legione per poter rifornire d'acqua l'accampamento e le abitazioni che gravavano intorno ad esso. La pianta è pressoché rettangolare con i lati lunghi di m. 47,90 e m. 45,50 e quelli corti di m. 29,62 e m. 31,90. La cisterna è stata realizzata in parte scavando direttamente il banco roccioso e in parte in muratura. Essa è divisa in 5 navate con volta a botte sostenute da 36 pilastri ed è rivestita da intonaco impermiabile (opus signinum). L'importanza dei Cisternoni di Albano deriva non solo dalla loro dimensione, che permette di immagazzinare più di 10.000 m3 di acqua, ma soprattutto dal fatto che, dopo quasi duemila anni, ancora funzionano perfettamente, alimentati da condotte romane che captano le acque da sorgenti poste lungo i fianchi del cratere vulcanico del Lago Albano. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.730653,12.661202 Anfiteatro ,Via dell'Anfiteatro Romano 1,"Posto oltre il lato NE dell'accampamento fu edificato nelle prime decadi del III sec. d.C. dalle stesse maestranze della Legione Albana. La costruzione, di notevole dimensione, è di forma pressoché ellittica e fu realizzata in parte scavando direttamente il banco roccioso, in parte in muratura utilizzando differenti tecniche murarie. Dell'originario edificio rimangono il primo piano sostenuto da una trentina di fornici, parte degli ingressi trionfali e l'intera cavea che misura nell'asse maggiore m. 113. In origine l'anfiteatro raggiungeva un'altezza di circa 22 metri. Nel medioevo divenne cava di materiali e cimitero cristiano. Di questa fase rimangono due oratori, uno ricavato nel III fornice e uno scavato completamente nella roccia sul lato sinistro del parapetto della cavea all'altezza dell'arena. ","Il monumento necessiterebbe di restauri conservativi, ma è visibile al pubblico.",41.732388,12.660842 "Sepolcro cosiddetto ""degli Orazi e Curiazi""","Via della stella, 3","Il monumento, che ancora oggi si erge maestoso e pieno di fascino per la sua storia, fatta di leggenda e un pò di mistero, costituisce un unicum per la sua architettura che trova riscontro nelle urne cinerarie etrusche di Volterra. Sull'alto basamento quadrangolare, realizzato come tutto il monumento in grossi parallelepipedi di peperino, si ergevano quattro tronchi di cono sugli angoli e forse un quinto, più alto, su di una base centrale a tamburo. Il mausoleo fu edificato in età repubblicana, nella prima metà del I sec. a.C. e quindi non può essere riferito ai mitici fratelli Orazi e Curiazi. Alcuni studiosi recentemente ritengono che questo mausoleo costituisca una erudita ricostruzione della tomba di Arunte da parte dell'antica famiglia Arruntia che qui vicino aveva i suoi possedimenti. ",Rudere; il monumento necessiterebbe di restauri conservativi,41.724545,12.663116 "Tomba cosiddetta ""di Pompeo Magno""","Via A. Costa, 7","Il monumento, che ancora oggi si erge maestoso e pieno di fascino per la sua storia, fatta di leggenda e un pò di mistero, costituisce un unicum per la sua architettura che trova riscontro nelle urne cinerarie etrusche di Volterra. Sull'alto basamento quadrangolare, realizzato come tutto il monumento in grossi parallelepipedi di peperino, si ergevano quattro tronchi di cono sugli angoli e forse un quinto, più alto, su di una base centrale a tamburo. Il mausoleo fu edificato in età repubblicana, nella prima metà del I sec. a.C. e quindi non può essere riferito ai mitici fratelli Orazi e Curiazi. Alcuni studiosi recentemente ritengono che questo mausoleo costituisca una erudita ricostruzione della tomba di Arunte da parte dell'antica famiglia Arruntia che qui vicino aveva i suoi possedimenti. ",Rudere,41.729155,12.657756 Catacombe di S. Senatore,"Via della Stella, 7","Sono ubicate lungo la Via Appia Antica al XV miglio da Roma sul luogo in cui preesisteva una cava di pozzolana di epoca romana. La riutilizzazione della cava come cimitero cristiano avvenne tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C. La fama che godettero queste catacombe fin dal tardo antico era dovuta alla presenza dei corpi di santi e martiri come ricorda chiaramente il martirologio geronimiano. La catacomba Albana è la maggiore e la più importante tra quelle suburbicarie. Nella cripta centrale sono ben conservati vari affreschi tra i quali quello che raffigura San Senatore titolare della Catacomba (fine IV inizi V sec. d.C.), quello che raffigura Cristo tra i martiri albani e gli sponsores (fine V sec. d.C. inizi VI sec. d.C.) e quello di età medievale (XI-XII sec. d.C.) con il Cristo Pantacratore tra la Madre di Dio e San Smaragdo. Un altro interessante affresco è posto nell'abside della cripta minore. I reperti rinvenuti negli scavi sono esposti al Museo Civico Albano. ",Musealizzate e visibili al pubblico,41.724546,12.662717 Sepolcro a torre,Via Appia Nuova 20 (appena prima di Piazza G. Mazzini),"Sulla sinistra della Via Appia, appena entrati in Albano, si possono vedere i resti di un maestoso sepolcro alto circa 45 metri e articolato su tre piani, costituito da parallelepipedi degradanti e sovrapposti, in opera cementizia rinforzata da blocchi di marmo e peperino messi per testa. Forse in origine la superficie esterna era ricoperta da una cortina in marmo o in pietra albana. Questa costruzione funeraria risulta tra le più alte e maestose della Via Appia a noi pervenute. ",Rudere,41.731242,12.655865 Sepolcro a Tempietto,Piazza Risorgimento 1,"Esso è posto sul lato sinistro della via Appia, in posizione rialzata. La pianta, quadrata, misura m. 10 di lato e le pareti, ben levigate, con evidenti fori per le grappe che sostenevano una copertina di marmo, si elevano per m. 5. All'interno della costruzione, che poggia su una elegante base modanata, vi è un blocco marmoreo che reca un'iscrizione funeraria frammentaria. ",Rudere,41.727214,12.660991 "Villa romana "" ai Cavallacci""","Via G. Verdi, 84","La villa, tutt'ora in corso di scavo, ha restituito, oltre ad una serie di strutture murarie e di ambienti con pavimento in mosaico e in marmi policromi, anche numerosi reperti tra i quali vanno evidenziate le terracotte architettoniche e la bella testa di Tiberio Gemello. La villa, sorta alla fine dell'età repubblicana, conobbe particolare splendore soprattutto in età tiberiana, ma continuò ad essere abitata fino al V sec. d.C.. I numerosi reperti provenienti dagli scavi, sono visibili nel Museo Civico Albano. ",In fase di scavo,41.723874,12.656291 Cattedrale di S. Pancrazio,P.zza Sabatini 1,"La Cattedrale di Albano si fregia orgogliosamente del titolo di ""Perinsigne Basilica Costantiniana"" che le deriva da una concessione elargitale da Papa Pio IX. Questo prestigioso riconoscimento trae fondamento dalla tradizione storica della Basilica che ebbe origine nella comunità cristiana albana, nata dai Legionari Partici tra il II ed il III secolo d.C. L'attuale Cattedrale di San Pancrazio non va comunque identificata con quella Costantiniana intitolata a San Giovanni Battista, ma piuttosto con quella riedificata nello stesso luogo da Papa Leone III (795-815), dopo che un violento incendio distrusse completamente la precedente, voluta da Costantino in ""Civitas Albana"" nel IV secolo d.C. e fatta costruire fuori le mura dei ""Castra Albana"" tra la via, proveniente dall'antica Lavinium (oggi Pratica di Mare), incrociava la sottostante via Appia e conduceva al Tempio di Giove Laziale sul ""Monte Albano"" (oggi Monte Cavo). Sotto la Cattedrale, tra l'abside e il presbiterio, esiste una Cripta di epoca non precisata, lunga 13 m. e larga 10 ca., probabilmente fatta per accogliere le reliquie dei martiri albani traslocate dalle Catacombe di San Senatore durante le invasioni saracene. Le volte della Cripta sono a crociera con intonaco bianco; nella parte centrale poggiano su due file di colonne parallele, attualmente non tutte visibili a causa di murature sostruttive, riempimenti di terra e loculi tombali che la rendono quasi del tutto impraticabile. L'aspetto attuale della Cattedrale deriva dal consistente reatauro portato a termine nel 1913 e ispirato allo stile rinascimentale, con vaste zone dorate, principale elemento decorativo dell'interno, dove sono custodite importanti opere pittoriche di Bernardino Gagliardi, di Aureliano Milani e di Jasper de Crayer. Il campanile e la facciata della Basilica, che reca sulla sommità lo stemma del Cardinale Paolucci, Vescovo di Albano, sono dei primi anni del settecento. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.731026,12.657535 Chiesa di S. Maria della Rotonda,P.zza della Rotonda 1,"""Intorno al palazzo della grande villa di Domiziano sui Colli Albani, si svolgeva nell'antichità un immenso parco, che dalla via Appia, sorpassando la dorsale del cratere, scendeva fino al lago e occupava tutto il territorio dei moderni paesi di Castelgandolfo e Albano. In mezzo a folti boschi e ai ridenti giardini esistevano alcuni edifici, costruiti per godere le delizie del mite clima e dell'abbondante linfa incondottata dalle sorgenti di Palazzolo. Uno di questi era la ""Rotonda"" di Albano. In realtà il monumento ha la forma rotonda solo all'interno, mentre all'esterno ha la pianta quadrata con muri secondari che dimostrano la presenza di un edificio più vasto, di cui la sala rotonda occupava il centro [...] Non vi è il dubbio che questo edificio avesse in origine il carattere di ninfeo, fondato sopra una terrazza del versante occidentale della villa di Domiziano [...] Il carattere di ninfeo è provato, oltre che dalla pianta, anche dalla presenza di vasche e fontane entro le 4 nicchie che interrompono il cerchio dell'aula nei quattro angoli corrispondenti al quadrato esterno [...] Abbiamo in tal modo un piccolo ""Pantheon"" che rappresenta le stesse proporzioni fra pianta e alzato, in quanto la sezione è un cerchio perfetto e la volta è costruita a strati orizzontali, senza nervature né arcate: un foro rotondo nel mezzo aumenta la luce, mentre un pozzo nel centro del pavimento, fornito di un lungo cunicolo, convoglia le acque piovane verso lo scarico"". (G. Lugli) Un'antica tradizione indica nel 768 l'anno in cui il ninfeo della villa di Domiziano venne consacrato al culto cristiano dopo che alcune monache greche, fuggite dalle persecuzioni iconoclaste, avevano raggiunto Albano portando l'immagine della Madonna con il Bambino. Mentre una epigrafe in caratteri greci rinvenuta durante i restauri del 1935-38 celebra la consacrazione del ninfeo al culto cristiano nell'anno 1060. L'edificio conserva parte del pavimento originario in mosaico a tessere bianche e nere con figure di nereidi, tritoni e animali marini, un interessante lapidario e alcuni bassorilievi di epoca romana, oltre ad una serie di affreschi del XIII secolo, attribuiti al Cavallini di cui uno raffigurante S. Anna, la Madonna con il Bambino, S. Giovanni Battista, San'Ambrogio e orantie una serie sulla Storia della vera Croce, degli inizi del XIV secolo. L'icona della Madonna della Rotonda che domina l'altare è stata datata dal Galieti tra l'XI e il XII secolo. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.729741,12.659787 Chiesa di S. Pietro,"Via Volontari del Sangue, 35","La chiesa di San Pietro risale alla prima metà del VI secolo. Fu fatta costruire da Papa Ormisda, tra il 514 e il 523, sui resti di una grande aula di forma rettangolare (m. 38 x 11,50) delle terme romane di Cellomaio. Il portale d'ingresso è posto sul lato destro della chiesa che riusa come stipiti di porta due frammenti di trabeazione romana. Cinque finestre strette in stile romanico, centinate e ogivali, completano la facciata principale. Sul lato sinistro sono visibili possenti arcate della costruzione romana e un piccolo portale secondario. Sui lati corti sono posti due ingressi, di cui quello usato in epoca rinascimentale murato all'interno. L'imponente copertura è a capanna, con capriate lignee a vista. Il campanile romanico, a pianta quadrata, addossato alla chiesa, è stato costruito nel XII secolo. E' composto di sei piani di cui due senza ornamenti sormontati da altri quattro divisi da una triplice cornice con finestre sulle quattro facciate. Nel terzo e nel quarto piano le finestre sono binate con arco a tutto sesto, mentre nel quinto e sesto sono bifore. La chiesa è un mirabile esempio dell'architettura medievale di Albano che riutilizzava non solo i tracciati perimetrali del Castrum Severiano ma anche materiali e frammenti architettonici delle antichità romane non ancora sentite come ""rovine"" da preservare. A testimonianza della sua millenaria storia, l'interno della chiesa conserva opere d'arte di epoca romana, medievale e rinascimentale. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.72852,12.658482 Chiesa di Santa Maira della Stella,"Via della stella, 7","La chiesa di Santa Maria della Stella sorge al di sopra delle Catacombe di San Senatore, sul lato destro della via Appia Antica, fuori del centro urbano, nello stesso luogo dove si trovava la chiesetta dedicata al Santo, martire cristiano. Il nome di Santa Maria della Stella deriva dall'immagine della Madonna posta sull'altare maggiore che reca sul manto la stella polare, simbolo dei Padri Carmelitani, officianti della chiesa ininterrottamente dal 1561. La costruzione è una sola navata, con soffitto piano di legno decorato. L'altare dove è custodita l'immagine della Madonna è seicentesco, mentre l'opera pittorica risale al XIV secolo. Come già detto, la Chiesa poggia le fondamenta sopra le Catacombe di San Senatore risalenti al III-IV secolo, luogo di sepoltura dei martiri albani e della comunità cristiana albana, nata dai soldati della II Legione Partica Severiana. Le catacombe, di suggestiva bellezza,storicamente già note nel IV secolo d.C., sono state restaurate e aperte al pubblico, con visite guidate organizzate dal Museo Civico di Albano. Di particolare interesse sono gli affreschi della Cripta centrale: quello di sinistra con i santi albani e gli ""sponsores"" è datato IV-V secolo; quello centrale, con il Cristo Pantacratore tra la Madonna e S. Smaragdo, in chiaro stile bizantino, è stato datato tra l'XI e il XII secolo. Nella Cripta cosidetta ""minore"", a destra di quella centrale, è visibile un terzo affresco realizzato su un fondo scavato nella roccia che raffigura Cristo tra S. Pietro, S. Paolo, S. Lorenzo e ignoto, datato fine V secolo. Altri piccoli affreschi, tra cui un probabile ritratto del giovane San Senatore venuto alla luce durante gli ultimi restauri e alcuni interessanti reperti archeologici quali un tegolone con marchio di fabbrica di Caracalla e uno con ""bollo"" della Legione Partica, completano l'arredo delle catacombe albane ritenute il più grande cimitero suburbano finora conosciuto. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.724527,12.662717 Chiesa di S. Paolo,"P.zza S. Paolo, 1","La chiesa e l'annesso convento, situati al vertice del tridente urbanistico-rinascimentale di Albano, furono costruiti nel 1282 per volere del Cardinale Giacomo Savelli, poi Papa Onorio IV (1285-1287), su un fondo di sua proprietà e donati ai monaci di S. Guglielmo che vi rimasero fino al XV secolo. Nel 1492 Papa Alessandro VI Borgia vi stabilì i monaci ""Girolamini cucullati"" di S. Alessio in Roma. Questi rimasero ad Albano fino al 1810, quando Napoleone decretò la soppressione di tutti gli Ordini Regolari dei Dipartimento di Roma. Da quel momento non vi fecero più ritorno per il decadimento del loro Ordine. Nel 1821 la chiesa ed il convento furono donati da Papa Pio VII Chiaramonti alla Congregazione dei PP. Missionari del Preziosissimo Sangue. Dell'antica chiesa oggi non appare neppure la forma a causa della completa riedificazione voluta dal Cardinale Marcantonio Colonna nel 1769. I lavori, finanziati dallo stesso prelato, furono affidati all'achitetto romano Salvatore Casali. Solo il campanile, nella parte bassa, è ancora quello originario, con una grande finestra monofora ogivale ed un secondo piano con quattro finestre bifore di stile romanico. La parte superiore, aggiunta in seguito, è invece intonata allo stile rinascimentale. La facciata precedente, caratterizzata da un portico a tre archi, è stata sostituita da una sobria struttura appena profilata da lesene binate di ordine composito, mentre l'interno ad una sola navata, con volta a botte lunettata, mantiene le quattro cappelle laterali della costruzione originaria. La prima cappella, dopo l'ingresso a sinistra, è dedicata a San Gaspare del Bufalo. In questo luogo fu sepolto il Santo dopo la morte avvenuta a Roma il 28 dicembre 1837. Nella seconda cappella si venera un bel crocifisso ligneo del XVII secolo. Nelle due cappelle di destra sono visibili: una tela raffigurante San Girolamo, dottore della Chiesa, avvolto in un manto rosso e una statua dedicata alla Madonna del Calice contornata da una raggiera di legno dorata, collocata nel 1808. L'ampia e scenografica scalinata esterna raccorda, con un notevole effetto visivo, la piazza omonima sottostante e le tre strade che in essa convergono. Dal 1954 è Santuario di San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei PP. Missionari del Preziosissimo Sangue, e pertanto meta di numerosi pellegrini. ",Il monumento è tuttora in funzione ,41.731837,12.662328